Come Lavarli

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Scritto da NonSoloCiripa

 

Mercoledì 10 Novembre 2010 22:07

Il lavaggio ottimale dei pannolini di stoffa dovrebbe garantire:

1) pannolini puliti e igienizzati

2) tessuti che mantengono integrità, morbidezza e assorbenza

3) tessuti privi di residui irritanti per la pelle

4) limitato rilascio di detergenti inquinanti nelle acque

5) risparmio di energia e di acqua

Purtroppo, alcuni di questi requisiti richiedono procedimenti che sono in contraddizione tra loro, ad esempio il lavaggio a freddo garantisce maggiore risparmio energetico e il mantenimento dell'integrità dei tessuti, ma un livello di igienizzazione del bucato sicuramente inferiore a quello che si ottiene col lavaggio ad alte temperature.
Non esiste quindi una "formula di lavaggio ideale" che soddisfi appieno ciascuno dei requisiti ideali, ma esistono tante opzioni di lavaggio, che vi vogliamo presentare coi loro pro e contro, in modo che ciascuno possa scegliere quella (o quelle) adeguate per sé, confrontandole sempre con le indicazioni di lavaggio riportate nelle etichette dei propri pannolini.

PRE-AMMOLLO - Talvolta viene indicato come tappa obbligata nella gestione dei pannolini lavabili. In realtà non è necessario: i pannolini sporchi possono essere conservati "a secco" per 2-3 giorni in un bidone (possibilmente dotato di coperchio per evitare lo sprigionarsi di odori) e poi passati direttamente in lavatrice. Lasciare i pannolini immersi in acqua per alcuni giorni favorirebbe (oltre al mal di schiena per la gestione del secchio!) i processi degradativi e quindi la generazione di gas maleodoranti.

LAVAGGIO IN LAVATRICE: TEMPERATURA - Quanto più la temperatura è alta, tanto più garantisce efficacia di lavaggio e igiene. La biancheria lavata a 30°C presenta un numero di batteri 10 volte inferiore rispetto a prima del lavaggio, quella lavata a 40°C, invece, un numero di batteri 500 volte inferiore. Lavaggi a 60°C garantiscono il quasi totale abbattimento della carica batterica presente inizialmente, e sono sicuramente da consigliare in caso di infezioni. Ma... aumentando la temperatura aumentano drasticamente i consumi, perché il 70-80% dell’elettricità utilizzata da una lavatrice serve a scaldare l’acqua (vedi tabella). Quindi lavaggi a temperature alte fanno aumentare le emissioni di CO2, i costi per la famiglia e il danneggiamento dei tessuti.

 

kWh per ciclo/ Classe energetica

A

B

C

D

E

F

ciclo a 90° C

1.2

1.5

1.6

1.7

1.9

2

ciclo a 60° C

1

1.2

1.2

1.3

1.5

1.6

ciclo a 40° C

0.6

0.7

0.7

0.8

0.9

0.9

(Fonte: www.bbc.co.uk)
Un buon compromesso per il lavaggio dei pannolini potrebbe quindi essere quello di alternare cicli a basse temperature con saltuari cicli ad alte temperature, se compatibili con l'etichetta del lavaggio del pannolino. Solitamente, pannolini in materiale naturale tollerano bene qualsiasi temperatura, mentre pannolini in materiale sintetico e mutandine in PUL e lana tendono più facilmente a deteriorarsi con temperature elevate (sebbene alcune mamme testimonino che i loro pannolini sintetici non siano danneggiati da lavaggi abituali a 50-60°). Le mutandine di lana invece vanno lavate solo a mano in acqua fredda con poco sapone delicato, e ogni tanto impermeabilizzate con un bagno in lanolina.

DETERSIVO LIQUIDO O IN POLVERE? - Il detersivo in polvere garantisce maggiore efficacia di lavaggio, però per attivarsi richiede temperature più elevate. Il detersivo liquido è meno efficace, ma funziona meglio alle basse temperature. Per il suo maggiore contenuto in sostanze grasse, potrebbe produrre "ceratura" dei pannolini in tessuto sintetico.

QUANTO DETERSIVO? - La quantità dipende dal carico della lavatrice, dal grado di sporcizia degli indumenti, e dalla durezza dell'acqua. Per lavare pannolini di stoffa è comunque consigliabile usarne una dose inferiore rispetto a quella indicata dalla casa produttrice, in modo da non lasciare residui nei tessuti che poi vanno a contatto con la pelle, e dover quindi sprecare acqua per cicli di risciacquo aggiuntivi. Ciascuno deve individuare, con l'esperienza, la dose ideale per sé, trovando la quantità minima indispensabile per ottenere il suo "bucato perfetto". Nel caso di lavaggi ad alta temperatura il detersivo non è necessario, in quanto l’igienizzazione avviene con l’azione del calore; questa procedura permette inoltre di eliminare dai tessuti eventuali residui di detersivo originati dai lavaggi precedenti.

IL MIO DETERSIVO E' ECO? - Il detersivo ottimale dovrebbe contenere principi attivi che garantiscano buone proprietà lavanti e igienizzanti, ma pochi additivi inquinanti e potenzialmente irritanti per la pelle (ad esempio, profumi e sbiancanti ottici). Per scoprire cosa contiene il detersivo che utilizziamo abitualmente, è utile confrontare l'elenco dei suoi ingredienti (INCI), disponibile per legge sul sito web della casa produttrice, con il Biodizionario, un elenco in ordine alfabetico dei composti chimici utilizzati per la cosmesi e la detergenza, con indicazione della loro funzione e della loro compatibilità dermatologica ed ambientale. Per riconoscere i detergenti più "eco" sullo scaffale del supermercato, indirizzarsi su quelli provvisti di marchio Ecolabel, una certificazione riconosciuta dalla Comunità Europea ai prodotti a basso impatto ambientale.
CANDEGGIANTI - Da evitare assolutamente. La candeggina è tossica e deteriora i tessuti. Per un'igienizzazione profonda del bucato, esistono alternative efficaci.

PEROSSIDI - Sono contenuti negli additivi sbiancanti "all'ossigeno attivo". I perossidi sono infatti molecole che contengono un "eccesso" di ossigeno, il quale tende ad essere rilasciato e ad attaccare le molecole organiche presenti nel bucato, ossidandole allo stato inorganico. Da qui deriva la sua efficace azione sbiancante e igienizzante. I perossidi che si utilizzano per igienizzare il bucato sono: perborato, percarbonato o perossido d'idrogeno.
Il perborato (sale del Boro - formato in polvere) è tossico e altamente inquinante, quindi da evitare.
Il percarbonato (sale del Carbonio - formato in polvere) è invece non tossico e consigliabile. Si attiva alle alte temperature. Si trova in molti detersivi e additivi commerciali, spesso però abbinato ad altri composti irritanti ed inquinanti (profumi, sbiancanti ottici): è quindi consigliabile utilizzare quello puro.
Il perossido d'idrogeno (acqua ossigenata - formato liquido) è utilizzato in diluizione del 7%. Ha il vantaggio di attivarsi anche a freddo. Si trova negli additivi sbiancanti liquidi, che spesso hanno il nome commerciale di "candeggina delicata" o "candeggina gentile" (nonostante il nome, non contengono cloro). Anche in questo caso, attenzione all'eventuale abbinamento con profumi o altri composti non desiderabili.

BICARBONATO - Alcuni rivenditori di pannolini ne consigliano l'uso per potenziare l'efficacia del detersivo, o anche l'uso in sostituzione del detersivo. Quest'ultima strategia di lavaggio offre i vantaggi di rispettare i tessuti, la cute dei bimbi, e di essere ecologica ed economica, controbilanciati però da un'efficacia di lavaggio modesta. Il bicarbonato infatti ha proprietà antiodoranti, proprietà sbiancanti e igienizzanti blande (rilascia meno ossigeno rispetto ai perossidi), ma proprietà lavanti nulle (non contiene tensioattivi né enzimi).

SAPONE DI MARSIGLIA - Efficacissimo per smacchiare; poiché contiene glicerina, se viene utilizzato sui pannolini in tessuto tecnico potrebbe però "cerarli", danneggiandone la proprietà di assorbimento. Per evitare problemi, occorre quindi effettuare un risciacquo efficace.

NOCI DI SAPONE - Sono commercializzate come alternativa ecologica al detersivo: il loro contenuto in "saponine" agirebbe infatti come tensioattivo naturale. La loro efficacia è oggetto di controversie e non è stata dimostrata; il loro potere igienizzante è nullo.

AMMORBIDENTE - Proibitissimo per lavare i pannolini (e il bucato del neonato in generale)! Infatti contiene sostanze irritanti, inquinanti e rende i tessuti impermeabili (quindi compromette l'assorbenza dei pannolini). I tessuti di cui sono costituiti molti pannolini generalmente rimangono morbidi nel tempo e non necessitano comunque di ammorbidente. Chi usa pannolini in cotone e vive in una zona dove l'acqua è dura, potrebbe però riscontrare un irrigidimento dei tessuti, soprattutto in estate quando i tessuti rimangono molto secchi. In tal caso, conviene aggiungere nella vaschetta dell'ammorbidente una tazzina da caffè di aceto bianco oppure una soluzione di acido citrico al 10-15%. In estate alcuni trovano utile diminuire il numero di giri della centrifuga, per rallentare l'asciugatura e mantenere nel tessuto quel minimo di umidità sufficiente a preservare la morbidezza.

OLII ESSENZIALI - Alcuni rivenditori di pannolini consigliano di utilizzare come additivo di lavaggio qualche goccia degli olii essenziali di tea tree (Melaleuca alternifolia) o di lavanda, per le loro proprietà antimicrobiche e la loro funzione di profumanti naturali. Occorre però tenere presente che un efficace effetto antimicrobico si avrebbe con quantità molto elevate di olii essenziali, e d'altra parte che con bambini neonati non è mai bene eccedere con gli olii essenziali.

PROFUMATO NON E' PULITO - Il profumo del bucato, che molti consumatori apprezzano, è invece da evitare quando si tratta di lavaggio di pannolini (e di indumenti da bambini, in generale): i profumi si ottengono infatti da sostanze che rimangono attaccate ai tessuti e che sono potenzialmente irritanti o allergeniche (oltre che inquinanti). Per la salute e per l'ambiente meglio quindi un bel bucato profumato... di nulla.

ECO-TRUCCHI PER MIGLIORARE LE PRESTAZIONI DELLA LAVATRICE - Pesare il bucato e bilanciarne la quantità in base alla capacità il carico della lavatrice, in modo da evitare sprechi (con carico troppo scarso) o lavaggi inefficaci (con carico eccedente). Per aumentare l'efficacia dell'azione meccanica della lavatrice è utile inserire la "pallina dosatrice" (o altre palline, o vaschette di plastica cove quelle che sorreggono l'uovo di Pasqua!). Per migliorare il lavaggio è utile selezionare cicli che prevedano tempi lunghi di ammollo: se la lavatrice non li prevede, li si può generare seguendo questa procedura: avviare la lavatrice; dopo il primo carico d'acqua mettere la lavatrice in OFF (con l'interruttore di corrente); dopo qualche ora o dopo la notte, rimettere in stato ON e fare proseguire il ciclo normalmente.

BUCATO IGIENIZZATO – LA PROVA DEL NOVE - Come controllare che il bucato sia stato igienizzato in modo soddisfacente? Usiamo il naso!

Se la carica batterica contenuta nel bucato non e' stata significativamente abbattuta durante il lavaggio, e se il bucato viene lasciato per 5-6 ore nella lavatrice dopo la conclusione del ciclo di lavaggio, i batteri rimasti tenderanno a replicarsi rapidamente nell'ambiente umido del cestello chiuso. Una volta aperto il cestello, il bucato avrà odore di "chiuso". (Attenzione: questo non significa necessariamente che la famiglia sia in pericolo mortale di infezione batterica, come certe campagne pubblicitarie tendono a farci credere!).

Se la dose del detersivo è eccessiva, se il detersivo utilizzato contiene troppi profumi, oppure se il risciacquo non è stato sufficiente, il bucato assumerà il caratteristico odore. In tal caso, conviene rifare un ciclo di risciacquo e, per le prossime volte, ridurre la quantità di detersivo oppure cambiare marchio.

Ultimo aggiornamento Mercoledì 12 Ottobre 2011 20:27